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Archive for the ‘Politica Internazionale’ Category

New York 20 Maggio 2020

L’articolo e’ apparso ad ottobre 2018 sul sito della U.S. Customs and Border Protection

 

PHILADELPHIA – U.S. Customs and Border Protection (CBP) officers recently recovered counterfeit Mercedes Benz auto parts in Philadelphia that were being shipped from China to Newark, New Jersey.  If authentic, the auto parts held a manufacturer suggested retail price (MSRP) of $1,764,126.

CBP officers initially examined the shipment on September 6, 2018.  The shipment was manifested as “Other Parts and Accessories of Motor Vehicles” from Yangshan, China.  Because of concerns related to the quality, origination and destination of the shipment, and the corporate trademark logo on the auto parts, the shipment was detained as possible counterfeit.  Officers seized the shipment October 17.

Counterfeit Mercedes Benz parts

Counterfeit Mercedes Benz parts

 

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New York 20 Maggio 2020

Parsi

L’episodio della trasmissione “Guerra e pace” di TV2000 intitolato “Cina alla conquista del West”, condotto da Antonio Soviero, ha avuto come ospiti Alberto Negri e Vittorio Emanuele Parsi, direttore ASERI.

Vittorio Emanuele Parsi e’ professore ordinario di Relazioni internazionali alla Universita’ Cattolica di Milano. Nel suo libro “Titanic. Il naufragio dell’ordine liberale“, teorizza la crisi della leadership americana, iniziata con George Bush e proseguita con Donald Trump (a suo dire), che negli ultimi venti anni si sarebbe disimpegnata dalla scena interazionale consentendo alle nuove potenze emeregenti russe e cinese di prendere piede. La Cina, ancora piu’ della Russia, sta crescendo sia dal punto di vista economico che militare, allargando al sua influenza in Asia e sopprimento le opposizioni interne sia in patria che altrove, vedi Hong Kong .

Il video e’ disponibile qui: Guerra e pace – Cina alla conquista del West – 22 marzo 2019

cina porti comprati

Questa mattina poi, mentre facevo zapping fra le principali radio italiane per avere un’idea di come stesse andando la “fase due”, mi sono imbattuta in una trasmissione di Radio1 chiamata appunto “Zapping” dove ho ascoltato con molta attenzione l’intervento del dott. Vittorio Emanuele Parsi, gia’ ospite della citata trasmissione di TV2000.

L’audio della puntata e’ disponibile qui:  ZAPPING RADIO1 20/05/2020

Tutte considerazioni degne di nota, mi ha perso pero’ quando ha menzionato la “cattiva, leadership di Trump” durante la pandemia:

Io credo che (Trump paghera’ paga la gestione della crisi), perche’ ha dimostrato una inadeguatezza alla leadership, ha nascosto la pandemia (? La Cina non ha nascosto la pandemia per mesi?), ha proposto inredibili rimedi (? Quella di bere o iniettarsi disinfettanti era una palese battuta, da leggere questo articolo per approfondire il fatto: Processo dei media a Trump). Non dimentichiao che la sua possibilita’ di essere rieletto era legata (…verra’ rieletto siuramente; con gli stimoli dati alle famiglie, $1200 a persona e aiuti specifici alle imprese, senza contare la lotta che sta facendo alla globalizzazione e a favore della liberta’ religiosa…) ai buoni  numeri dell’economia, abbiamo una disoccupzione che sara’ al 25% (a causa del virus cinese, non delle politiche di Trump…), a novembre avremo piu’ di 100.000 morti negli Stati Uniti (), e’ difficile che il presidente venga rieletto dopo questa leadership di cosi basso livello (?)

Chiusa parentesi, quella della Via della Seta e’ una questione aperta che va osservata costantemente, anche alla luce di questa pandemia che sta mettendo in seria difficolta’ le economie europee. Dio non voglia che la Cina venga a rilevare le aziende italiane in difficolta’ con il beneplacido dell’attuale governo (abusivo e filocinese)

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New York 20 Maggio 2020

Dal sito della Dogana americana CBP.GOV

Release Date:  April 23, 2020

CINCINNATI – U.S. Customs and Border Protection Officers at an Express Consignment Operations hub in Cincinnati examined a package from China that listed its contents as mask April 3.

The shipment was selected for exam and had a declared value of $500. When the officers inspected the package they discovered 2,000 counterfeit 3M masks, an Intellectual Property Rights violation. Due to the quantity of masks, the domestic value was listed as $2,000. If the masks were real, the MSRP would have been $7,000.

The package was destined for a residence in Austin, Texas. “Cincinnati CBP screens freight from all over the world,” said Richard Gillespie, Cincinnati  Port Director . “Our officers are highly trained and work around the clock to protect the people of the United States.” CBP officers seized the package for trademark violation.

CBP conducts operations at ports of entry throughout the United States, and regularly screens arriving international passengers and cargo for narcotics, weapons, and other restricted or prohibited products. CBP strives to serve as the premier law enforcement agency enhancing the Nation’s safety, security, and prosperity through collaboration, innovation, and integration.

 

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New York – Giugno 2019

Chi e’ Francesco Amodeo? Vedi qui : francescoamodeo.it

Sovranista, antieurista, mi batto per cambiare questa Unione Europea così tirannica e antidemocratica. Dedico da oltre dieci anni la mia attività di contro-informazione politica alle battaglie per il ripristino della sovranità monetaria e politica in Italia.

Mi batto contro la disinformazione mediatica e per portare alla luce il piano di conquista contro i popoli e contro le democrazie di quello che io definisco il Cartello finanziario internazionale che determina i destini dei governi dell’Unione Europea.

Organizzazioni elitarie hanno dichiarato guerra ai popoli e alle democrazie. L’Unione Europea è il loro quartier generale. L’euro la loro arma.

Il piano di conquista degli uomini del Bilderberg in Italia.

Chi manovra i nostri politici ed i nostri media? Quali sono le lobby del Cartello finanziario speculativo che stanno decidendo le sorti del nostro paese e del mondo intero, attuando un piano di spoliazione della sovranità popolare e distruzione degli Stati nazionali? Qual’è l’attività del Gruppo Bilderberg, della Commissione Trilaterale e delle altre lobby del Cartello ? Chi sono gli italiani che prendono parte alle loro riunioni e che ruoli hanno nel nostro Governo? Cosa possiamo fare per opporci a questo piano di conquista da parte del Cartello finanziario?
Il giornalista napoletano diventato ormai uno dei protagonisti della contro-informazione sul web decide di affrontare in prima persona questi argomenti censurati dai media tradizionali e con due video inchiesta diffusi su you tube ha raggiunto oltre 6 milioni di Italiani che sono rimasti inchiodati davanti a quelle realtà cambiando per sempre la propria percezione sul ruolo dei politici e dei media.
Una meticolosa ricerca permette di far luce sui veri assetti del potere in Italia e sui rapporti fra personaggi come Monti, Letta, Draghi, Prodi e le grandi lobby internazionali, veri dominus della nostra economia e della nostra politica. Dito puntato in particolare sull’Unione Europea che l’autore definisce il “braccio armato” dei poteri forti.

GUARDA IL VIDEO: INCUBO UE: la radice del male profondo

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Julian Assange

Julian Assange (in versione Padre Pio)

New York – Giugno 2019

Improvvisamente Julian Assange, di cui tutti i media parlavano prima del suo recente arresto, e’ sparito dai radar. Non fa piu’ notizia, per carita’ i media ufficiali sperano che noi poveri polli ce ne dimentichiamo presto e con lui il fatto he l’estento della pervasiva sorveglianza dello stato sui cittadini americani e non solo, continua ad assumere estenti e tinte sempre piu’ fosche. Ebbene ci aggiorna sulla situazione David Knight in questo interessante intervento:

Assange Not Charged On Vault7 As NSA/CIA Disavow Chaos

 

 

 

 

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New York – Giugno 2018

Alex Jones breaks down how China has started implementing their social credit score system in 16 cities across their country, helping to fulfill the mark of the beast vision in the Book of Revelations.

Help us spread the word about the liberty movement, we’re reaching millions help us reach millions more. Share the free live video feed link with your friends & family: http://www.infowars.com/show

The Alex Jones Show ©copyright, Free Speech Systems.LLC 1995 – 2017 All Rights Reserved. May use for fair use and educational purposes

 

 

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Si copiangono le vittime innocenti, si compiange la democrazia sotto attacco, ma si ha pena anche delle vittime di questa ideologia anti-umana e dissacratoria, cioe’ degli stessi terroristi sacrificati sugli altari di satana come vittime di odio contro l’umanita’ e contro Dio. Pieta’ per tutti allora, pieta’…

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New York

Pochi giorni fa, Hong Kong e’ stata teatro di grandi manifestazioni di protesta in favore della democrazia e contro il regime cinese. Stefano Magni ne ha scritto approfonditamente su La Bussola Quotidiana, ecco l’articolo:

“Tante altre rivolte, nell’ultimo decennio, sono incominciate proprio così: con l’illusione, da parte di un regime, di far sgomberare una manifestazione di piazza con una rapida azione repressiva della polizia. La repressione non riesce. E al posto di poche centinaia di manifestanti, nei giorni successivi le piazze di riempiono con decine di migliaia di persone in protesta.

Questi eventi, che abbiamo visto tante volte in Medio Oriente e nell’ex Urss, adesso stanno ripetendosi in Cina, in quello che è considerato il più “stabile” regime totalitario al mondo. Non proprio a Pechino, come ai tempi di Piazza Tienanmen, nel 1989, ma nella periferia sudorientale cinese, in una città molto particolare, con una propria autonomia economica e politica: Hong Kong. Nella ex colonia britannica sono ancora in piazza decine di migliaia di cittadini. Protestano contro il governo centrale cinese, chiedono la democrazia che era stata loro promessa per il 2017, ma che è stata tradita con l’approvazione dell’ultima legge su Hong Kong promulgata lo scorso 1 settembre dall’Assemblea Nazionale del Popolo cinese, il “parlamento” del regime comunista. Gli studenti di Hong Kong sono entrati in sciopero, disertando dalle lezioni, dal 22 al 29 settembre. Sabato e domenica scorsi la polizia ha tentato di sollevarli di peso dal loro sit-in di protesta e ha provocato decine di feriti. Questa azione «si è rivelata un boomerang per il governo – come spiega una fonte cattolica (anonima) di Asia News – Vedere gli agenti caricare dei giovanissimi, tutti con le mani alzate e tutti pacifici, ha sconvolto la popolazione. Che ora risponde con una maggiore partecipazione alle proteste pubbliche: al momento non solo la parte centrale di Hong Kong, ma anche gli snodi cruciali della penisola di Kowloon sono bloccati dai manifestanti». Agli studenti è arrivato l’appoggio di Occupy Central (Central è il nome della sede del governo locale, controllato dalla Cina), il cartello di opposizioni della società civile di Hong Kong. Ma la protesta è andata ben oltre Occupy e ora comprende anche decine di cittadini finora non considerati attivisti.

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Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno…

Di Maria Claudia Ferragni

Articolo tratto da: La Bussola Quotidiana

Mentre i conflitti impazzano in Medio Oriente e nel Nord Africa, costringendo intere popolazioni a fuggire la guerra jihadista, la persecuzione e la miseria causate da regimi satrapi e pauperisti, bussando alle nostre porte dal Mediterraneo, la crisi economica in Italia sembra non finire. È di soli pochi giorni fa, inoltre, la notizia che l’Argentina ha fatto default, spegnendo di colpo i forse troppo facili entusiasmi per la possibilità di crescita stabile delle economie dei Paesi emergenti. L’Europa, però, sceglie di adottare politiche di stampo social-democratico che hanno già dimostrato tutta la loro debolezza intrinseca, purtroppo ormai troppo spesso affiancata anche dai proclami del presidente americano Obama.

Ma la prosperità e la libertà cui anelano i popoli oppressi, come possono essere stabilmente rilanciate? E quanto la prosperità economica ha basi morali ed è elemento fondamentale dello sviluppo anche sociale di un popolo? Lo abbiamo chiesto a Sam Gregg, direttore ricerche dell’Acton Institute, think tank cattolico statunitense che da oltre 23 anni si dedica alla diffusione dei principi della società e dell’economia libera. Gregg ha conseguito il dottorato in filosofia a Oxford, è fine conoscitore della dottrina sociale della Chiesa, esperto di politica economica, storia economica e teoria del diritto.

Quali sono le maggiori minacce alla prosperità del nostro sistema economico?

La più grande minaccia che vedo al sistema economico capitalista in Europa, negli Stati Uniti ma anche in Asia è, a mio avviso, il capitalismo clientelare che sorge quando il libero mercato è sostituito da quello che io chiamo il “mercato politico”. Cioè, quando il progresso economico e il successo dipendono dai legami con leader politici e burocrati piuttosto che dalla libera concorrenza e dall’imprenditorialità. Il capitalismo clientelare, purtroppo, si sta diffondendo in tutto il mondo, è particolarmente forte negli Stati Uniti, soprattutto in alcuni Stati e, a mio avviso, non se ne parla abbastanza. Si preferisce invece concentrarsi sul discorso della diseguaglianza, o su quello della povertà. Ma io credo che le peggiori forme di diseguaglianza e di povertà economica abbiano origine proprio nella collusione fra lo Stato e il mondo degli affari. Per spezzare questo legame bisogna incoraggiare la libera competizione, il libero mercato e l’imprenditorialità, e spostare gli incentivi dal settore pubblico a quello privato».

Crede che negli ultimi trent’anni, a livello mondiale, la povertà sia diminuita e perché?

«Si, certo, soprattutto nell’Asia dell’Est. Fra il 1990 e il 2009, all’incirca 850 milioni di persone sono uscite dalla povertà e si tratta di una cifra assolutamente impressionante. E, fra i fenomeni di questo genere, si tratta di quello più rapido mai registrato nella storia. Perché è accaduto? Perché Paesi come la Cina, Taiwan, la Tailandia, la Malesia, la Corea del Sud hanno aperto i loro mercati al mondo, hanno abbandonato il modello della pianificazione economica, hanno cercato di limitare la regolamentazione statale delle loro economie e hanno incoraggiato l‘imprenditorialità. Non lo hanno fatto né attraverso la redistribuzione, né tramite la pianificazione centralizzata. Forse noi all’interno della Chiesa cattolica non abbiamo prestato abbastanza attenzione al fenomeno della diminuzione della povertà e, soprattutto, a ciò che la genera e che non è l’intervento dello Stato, bensì la concorrenza e il mercato. Non sto dicendo che questi Paesi siano perfetti, ma stanno molto meglio di prima».

Qual è la situazione del Sud America, invece?

«L’economia dei Paesi dell’ America latina ha sicuramente alcuni gravi problemi: il capitalismo  clientelare è estremamente diffuso ed è dominante in Argentina, dove il successo economico dipende in gran parte dalle relazioni clientelari col governo. Ci sono, tuttavia, altri Paesi come il Cile e l’Uruguay che hanno evitato questi problemi e che sono riusciti a uscire dalla povertà, tanto che oggi la Banca Mondiale li classifica come economie sviluppate, e che continueranno su questa strada virtuosa. É interessante notare, però, che si tratta di Paesi vicini fra loro, con risorse simili, storia politica abbastanza simile eppure il Cile e l’Uruguay sono prosperi, mentre l’Argentina non lo è. E questo a causa di scelte politiche sbagliate».

Se si escludono i profughi di guerra dal Medio Oriente, quali sono le vere cause della spinta inarrestabile degli immigrati nel sud del Mediterraneo verso i Paesi europei?

«Gli immigrati e i profughi vogliono entrare in Europa perché cercano una vita migliore. I loro Paesi d’origine hanno regimi oppressivi, corrotti, bassa crescita economica ma, soprattutto, non hanno le istituzioni basilari dal punto di vista politico, economico e culturale che consentono di uscire dalla povertà. Naturalmente l’unico rimedio a questa situazione è che nei loro Paesi si proceda alla riforma del sistema economico. Quindi l’unica cosa che l’Occidente dovrebbe fare è incoraggiare lo sviluppo del giusto tipo di strutture economiche, dei giusti incentivi e valori così che le loro popolazioni non sentano il bisogno di lasciare la famiglia, di mandare all’estero i propri figli, ma possano vivere una vita prospera anche lì dove si trovano».

Perché l’Europa è cosi pigra nell’affrontare questi drammi?

A mio avviso perché l’Europa, ma anche gli Stati Uniti, si rifiuta di vedere le cause reali di molti dei nostri problemi attuali. Ad esempio, si sente ripetere con insistenza che i problemi economici sono causati dal mercato: ma non è vero! Sono lo Stato sociale, gli alti livelli di indebitamento pubblico, la troppa regolamentazione a impedire all’Europa di uscire dalla crisi.

Purtroppo ci sono larghe fette di elettorato che hanno interesse a mantenere lo status quo e per le quali ogni cambiamento è visto come una minaccia. Eppure il cambiamento e una maggiore “apertura” delle economie di Europa e Stati Uniti genererebbe maggiore prosperità per tutti».

In questo contesto, quale può essere il ruolo della dottrina sociale della Chiesa, soprattutto nei nostri Paesi? 

Innanzitutto, come molti sanno la dottrina sociale della Chiesa non è capita pienamente e i suoi principi basilari non sono insegnati bene. Troppo spesso vescovi e sacerdoti commettono l’errore di volere entrare nei dettagli delle questioni di policy, e si dimenticano che il ruolo della Chiesa in quanto Chiesa è di insegnare i principi della dottrina sociale: la solidarietà, il principio di sussidiarietà, la destinazione universale dei beni materiali e il fatto che essa viene realizzata principalmente attraverso la proprietà privata.

È cruciale, quindi, che tutti questi principi vengano insegnati in modo più esaustivo e dettagliato e che venga spiegato come sono interconnessi. Il ruolo dei laici, invece, è e resta proprio quello di applicare concretamente i principi, come insegna il Concilio Vaticano II. Altrimenti si crea una confusione di ruoli che non va bene».

Ma la crisi morale che affligge l’ Europa incide sui problemi economici?

«Credo di sì. La crisi morale che colpisce tutto il mondo occidentale, cioè la mancanza di una concezione forte della persona, la mancanza di speranza e di prospettive verso il futuro, e il relativismo che ne conseguono, sono alla radice della mancanza di responsabilità e di quella tendenza forte a delegare sempre alle strutture statali compiti che, al contrario, spettano alla singola persona e ai corpi intermedi della società. Incluso il prendersi cura dei poveri».

 

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Vulture Watching Starving Child
Kevin Carter’s photograph, taken during the 1993 famine in Sudan. ‘The outcry from the public was immediate and visceral.’ Photograph: Megan Patricia Carter Trust/Kevin Carter/Corbis Sygma

In the photograph a little girl is hunched low, head bent to the ground, ribs jutting out from a too-small body wasting away from starvation. A few feet behind her, a vulture waits, avid and focused, for her to die. When this photograph, taken in southern Sudan in 1993 by the late photojournalist Kevin Carter, was published, the outcry from the public was immediate and visceral. Questions of ethics, and inquiries on how to help, flooded the New York Times. The Pulitzer prize-winning photo riveted the world and directed attention to the devastating famine in the country.

As controversial as the picture was, as problematic as it may have been for Carter to shoot it while the young girl sat, helpless prey to a vulture, the image sparked worldwide interest in the famine. People noticed and, suddenly, people cared.

Now, three years after independence, South Sudan, the world’s youngest country, is expected to declare that it is once again in a state of famine. The crisis has been caused by conflict between government forces and various opposition groups. Four million people are facing emergency levels of food shortages. One and a half million have been displaced and 50,000 children are at risk of death from malnutrition.

The situation has been called the most rapidly deteriorating humanitarian crisis today, but without an image startling enough to make the headlines, it has remained invisible. The world’s gaze is being directed elsewhere, towards the devastating news emerging daily from Gaza and the tragic downing of Malaysia Airlines flight MH17.

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